Tsipouro: caratteristiche, storia, produzione e abbinamenti dell’acquavite tipica della Grecia

Immagine raffigurante una bottiglia di tsipouro in vetro e un bicchiere con dentro dello tsipouro. (Fonte immagine: Wikipedia)

 

Che cos’è lo tsipouro?

Lo tsipouro (scritto in greco “τσίπουρο”) è una tipologia di acquavite, quindi un distallato alcolico ottenuto mediante la distillazione di un liquido di tipo zuccherino sottoposto a fermentazione, derivante dalla vinaccia (buccia degli acini dell’uva) di alcuni vitigni della Grecia.

Di quale parte della Grecia è tipico lo tsipouro?

Lo tsipouro è un prodotto tipico dell’Epiro, della Macedonia greca e della penisola di Maina, con delle produzioni notevoli anche lungo l’isola di Creta (dove viene chiamato “tsikoudia” o “raki” cretese, da non distinguere con la bevanda turca, scritti rispettivamente in greco moderno “τσικουδιά” e “Ρακή”; in realtà la tipologia cretse si differenzia dallo tsipouro classico per la particolarità di essere un tipo di acquavite derivata da un’unica distillazione), nella Tessaglia e storicamente anche sul Monte Athos, luogo da cui si suppone abbia avuto prima origine questo distillato.

 

Caratteristiche dello tsipouro

La gradazione alcolica media dello tsipouro si aggira intorno al 40-45% del volume totale dell’acquavite; l’aspetto estetico è quello di un distillato trasparente, simile all’acqua, leggermente biancastro se posto controluce. Solitamente vengono riconosciute due tipologie di tsipouro: la versione “pura” e la versione aromatizzata all’anice, che solitamente non viene posta al processo di invecchiamento in botte.

Oltre all’anice, altri aromi aggiunti allo tsipouro, a seconda dei casi, possono essere la noce moscata, i chiodi di garofano, il mastice e il finocchio.

La gradazione alcolica media dello tsipouro si aggira intorno al 40-45% del volume totale dell’acquavite; l’aspetto estetico è quello di un distillato trasparente, simile all’acqua, leggermente biancastro se posto controluce. Solitamente vengono riconosciute due tipologie di tsipouro: la versione “pura” e la versione aromatizzata all’anice, che per usanza comune non viene posta al processo di invecchiamento in botte.

La storia del tsipouro

Si pensa che l’origine dello tsipouro sia da cercare nelle preparazioni dei monaci del Monte Athos, risalenti al XIV secolo, che avrebbero reso famosa la bevanda in tutto il resto della Grecia, portandola all’ampia diffusione della stessa, tipica della Grecia moderna. Originariamente lo tsiupouro non veniva preparato secondo meccanismi di produzione industriale ma era più un prodotto artigianale domestico.

L’origine del nome “tsipouro”

Nonostante l’antica storia del processo di preparazione, l’origine del nome “tsipouro” è probabilmente riconducibile più verosimilmente al greco moderno, in particolare alla parola “πουρο” (pòuro), che significherebbe “sigaro”. Questo potrebbe sembrare corretto anche in riferimento “all’immagine tipica” dello tsipouro consumato in accompagnamento del sigaro.
Con questo si potrebbe pensare che il nome vero e proprio della bevanda abbia preso piede nel secolo successivo al XIV, ovvero il XVI secolo, un periodo dove l’importazione di tabacco dalle Americhe e il conseguente impiego dello stesso tabacco in sigari sarebbe stato ricondotto all’usanza sociale in Grecia del consumo di tsipouro.

Come viene prodotto lo tsipouro?

Lo tsipouro viene prodotto con la buccia dell’uva rimasta al termine della spremitura dei grappoli, chiamata “vinaccia”.

All’interno di questo torchio potete notare la vinaccia (Immagine da Wikipedia).

 

Presso alcune produzioni, una varietà più pregiata di tsipouro, chiamata “apostagma”, viene prodotta mediante l’adottamento di una variante di questo processo, ovvero introducendo in questa fase della selezione del residuo solito della vinaccia, dalla quale sarebbe eliminato il residuo di vino.

Dopo alcuni giorni nei quali la vinaccia inizia la fermentazione (la cui durata può variare da circa 2 giorni sino a un massimo medio di 30 giorni), questa viene posta all’interno della struttura preparata per la distillazione. iniziando la prima distillazione vera e propria, con un controllo costante relativo ai parametri della temperatura e della condensazione del preparato.

Dopo questo procedimento, si procede a una seconda distillazione del liquido prodotto mediante la prima distillazione; a seconda della tipologia di tsipouro vengono poi adottati altri cicli di distillazione, tipici di qualità più pregiate.
Infine il preparato viene lasciato riposare all’interno di silos metallici o di botti in legno per circa un paio di settimane prima di essere imbottigliato.

Come si beve lo tsipouro?

Per bere lo tsipouro correttamente, “formalità” spesso dovuta all’interno delle tsipourerie, questo deve essere versato in bicchieri di piccole dimensioni, in piccole quantità, e bevuto tutto in un sorso.

Abbinamenti dello tsipouro

Normalmente lo tsipouro viene servito assieme a un abbinamento di antipasti, costituiti da olive e formaggi. Aggiunte che vengono fatte a volte, a seconda del gusto, allo tsipouro versato in bicchiere sono il ghiaccio o una piccola quantità di acqua.

Oltre a formaggi e olive greche, possono essere indicati per accompagnare in abbinamento lo tsipouro anche la frutta secca e piatti a base di crostacei (lo tsipouro è fantastico per accompagnare il meze).


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